Chi sono

Mario Da Corgeno
Chi sono

Mario da Corgeno

La nascita di un artista

Artista di fama internazionale.
Pittore, scultore e poeta.

Note Biografiche

L’artista è nato a Somma Lombardo in provincia di Varese il 3 giugno 1945. Nonostante il duro periodo del dopoguerra e le privazioni, Mario fu educato con amore ed intelligenza al rispetto per la sua gente e la sua terra. Fin da bambino si manifestò in lui la passione per il disegno; con molto sacrificio e sotto il consiglio della maestra, Mario inseguì questa strada vivendo con sempre maggiore emozione il mistero dell’immagine. Convinti i genitori sulla autenticità della sua vocazione, Mario si trasferì a Milano, dove, allievo del pittore Gajoni, apprese le prime nozioni tecniche del disegno e della pittura. 

A soli 14 anni riusciva già a dimostrare con chiarezza le sue qualità, tanto è vero che lo stesso Gajoni lo segnalò all’amico Pietro Annigoni, presso il quale Mario potè completare in breve tempo la sua formazione artistica, assicurando al suo lavoro inconfondibili segni di espressione e di padronanza del colore. 

Assumendo il nome d’arte “Mario da Corgeno“, in omaggio alla sua terra natia ove è tornato a vivere, il giovane pittore si è dedicato con passione e tenacia al suo lavoro. Pur tra le difficoltà, Mario ha saputo resistere alle tentazioni del facile e del subito, scegliendo invece la strada della pazienza e del rigore creativo. Qualità che gli hanno consentito di approfondire il significato del suo lavoro e gli hanno permesso di esplorare con successo altre forme di espressione. 

Il disegno, la pittura e la scultura, sono oggi per Mario da Corgeno momenti qualificanti del suo itinerario artistico, ma rappresentano anche momenti di espressione di vita nel senso più completo della parola, la dove dai volti, dai tratti, dalle masse scultoree si liberano autentici aneliti, di volta in volta capaci di coinvolgere nel vortice dei suoi sentimenti le persone che lo circondano.

Creare per esistere

Mario da Corgeno non è mai riuscito a saziare quel suo istintivo, primordiale, bisogno di creare. Creare per esistere. Le sue opere vengono fuori dal marmo irruenti, come grida disperate, con corpi titanici, sguardi che lo spazio dilata, muscoli tesi, smorfie di acuto dolore e di beatitudine estatica. Uomini e donne vinti dalla loro finitezza, eppure mai sconfitti.

Proprio come lui. Rinunciare a una carriera internazionale al fianco del maestro Annigoni per tornare a Corgeno, non è stato un passo indietro, ma una resa davanti alla sfida che il successo lancia mentre ti viene incontro. Mario ha voluto ritrovare le proprie radici, accrescere il suo amore per l’arte e per la vita, dando a giovani talenti voce per urlare quello che lui ha potuto dire solo dopo aver scavalcato faticosamente il muro della società contadina di mezzo secolo fa. 

Un mondo dove l’unica materia da lavorare era la terra e per cui il marmo era solo un gelido pezzo di pietra. Per i suoi maestri, Mario è un grande artista, per altre persone invece, è un personaggio un pò “matto”. E’ vero: poche volte capita di incontrare persone come lui, poche volte capita di incontrare un Artista.

Mario da Corgeno, non è solo uno scultore che dà un’anima alle pietre che lavora, l’artista percorre la strada inversa “sono convinto che il marmo abbia dentro di sé una vita e il compito dell’artista non sia quello di dargli un’anima, ma di tirare fuori quello che già esiste“. 

Mario è un uomo grosso, che quasi fa paura, dalla stretta di mano possente e gli occhi che perforano l’anima. Parlare con lui è come viaggiare a mille all’ora per non essere superati dalla velocità del suo pensare. Mario è un turbine di parole, impossibile non essere travolti dal suo entusiasmo soprattutto quando entra nello studio in cui crea le sue sculture: le schegge di marmo sul pavimento, i bozzetti, linee che si intrecciano, segni ripetuti ossessivamente su fogli che tappezzano il pavimento, anche loro testimoni di quella continua e dolorosa ricerca della verità dell’uomo. 

Affanno, fatica, dolore e lacerante bisogno d’infinito che ritroviamo in tutte le sue sculture: in un braccio ostinatamente teso verso l’alto mentre il resto del corpo sprofonda inesorabilmente verso gli abissi; negli sguardi che implorano luce al cielo, nella piega nervosa delle labbra delle donne. Sculture che rapiscono come la sua persona. Così è difficile liberarsi dall’abbraccio dei suoi marmi, dall’impeto dei suoi bruum” e dalla stretta possente della sua mano.

Mario da Corgeno 2021
Mario Da Corgeno Modellare l'arte
Mario da Corgeno disegna
Mario da Corgeno contempla arte
Mario Da Corgeno Marmo
Mario Favini
Mario firma disegno
Mario Da Corgeno
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