Dal profumo di una polenta
Dal profumo di una polenta
Il racconto di Umberto, il papà di Mario
Era una domenica mattina quando decisi di prendere la bicicletta e di recarmi a San Sepolcro dal mio caro amico Cico Rosnati. Costeggiato il lago e arrivato a Ternate, presi la ripida salita di Via San Sepolcro che, per evitare di scivolare sulle pietre, percorsi a piedi spingendo la bicicletta a mano.
Arrivato in cima alla faticosa salita, mi fermai per riprendere fiato e venni subito avvolto dal profumo di polenta che si sprigionava nell’aria. Incuriosito mi misi alla ricerca della fonte di quel profumo tanto gradevole. Seguendo l’olfatto mi avvicinai ad un grande porticato accanto alla casa di Cico. Notando la porta aperta e per complimentarmi con la cuoca, azzardai il mio ingresso esclamando: “I miei complimenti signora! Questo profumo è davvero delizioso!”. Varcata la soglia, il mio sguardo incrociò gli occhi nocciola della cuoca che, con stupore, mi resi conto essere una giovane ragazza intenta a cucinare la polenta per la sua famiglia.
Mi rimasero impressi nel cuore subito lo stupore e poi la dolcezza di quegli occhi che accompagnavano un timido sorriso; Lei era Elvira.
Apparentemente dura, con i suoi lineamenti decisi incorniciati da lunghi capelli castano scuro, Elvira era in realtà una Donna capace di una bontà inesauribile e dotata di una grandissima forza interiore; due caratteristiche importanti, due valori immensi che la rendevano ineguagliabile al resto del mondo.
Arrivato da Cico i miei pensieri furono solamente per quella curiosa ragazza. Presi coraggio e ne parlai con il mio amico, il quale subito mi avvertì: “Comportati bene! Quella è una brava ragazza!”.
Ogni giorno non perdevo occasione per andare a trovare Cico, in cima a quella ripida salita, dove in realtà non vedevo l’ora di poter rivedere Lei, Elvira.
Ci frequentammo per qualche mese e, anche se inizialmente contrario, ben presto cedetti e ci sposammo davanti a Dio.
Il mio forte legame con i miei amici, purtroppo, causò occasionalmente delle discussioni fra me e mia moglie, ma Elvira, con la sua bontà d’animo immensa, non creò mai dai problemi fra noi.
Lei, Elvira, con una dolcezza e un amore immenso nel cuore e Lui, Umberto, detto anche “dio felice”, un uomo che ti accoglie sempre con un gran sorriso. L’unione del loro amore portò in primavera la nascita di un bambino speciale e raro; sbocciò un bambino con una grandissima sensibilità e dolcezza, dal cuore immenso, dall’animo puro e dal grande sorriso. Quel bambino era Mario.
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